Al Giglio, il mare a portata di Garda

Una locanda di mare sulle sponde del Garda? A qualcuno potrà sembrare una contraddizione in termini. Ma se concordate sull’idea che in fondo non di solo pesce d’acqua dolce può vivere il visitatore curioso del più grande lago italiano, allora l’esperienza totalizzante del ristorante Il Giglio, a Fasano di Gardone Riviera, potrebbe rappresentare una piacevole deviazione dalla pur sacrosanta necessità di conoscere ed apprezzare i sapori autoctoni.

Aperto solo lo scorso mese di aprile, questo piccolo locale da 35 coperti circa è una delle ultime novità emerse recentemente dal panorama della ristorazione benacense, anche se in realtà ha già avuto una precedente vita alcuni anni fa: pochi mesi di attività, cui ha fatto seguito un lungo periodo di chiusura. Poi, nel 2014, l’immobile è stato rilevato da Virginio e Renato Riva, due simpatici imprenditori che nella vita fanno tutt’altro (sono consulenti fiscali in un comune della provincia di Brescia) ma che come tanti sono appassionati di buona tavola. Decisi ad affidare lo spazio in gestione, hanno trovato un partner e socio inaspettato in Antonello Oggiano, chef sardo (per la precisione dello splendido borgo di Castelsardo, sulla costa settentrionale dell’isola) dal curriculum quanto meno insolito: un ex-carabiniere al servizio del Comando tutela patrimonio culturale, in servizio a Venezia, divenuto in seguito cuoco a Cremona dove si è trasferito per amore.

“Dovevo sposarmi e non potevo farmi trasferire – racconta -. Così ho scelto di rispolverare una materia che conoscevo bene, considerato che la mia è una famiglia di pescatori da diverse generazioni ed a casa mia sono cresciuto solo a pesce. Crudo e cotto”.

Nel Cremonese, Oggiano ha lavorato prima alla Trappola, poi ha aperto il ristorante Villa Vaticano a Paderno Ponchielli, che ha gestito per quasi 14 anni. Oggi lavora come consulente per alcune ditte alimentari oltre che per la principale gastronomia di Cremona. E di sera, da qualche settimana, “vola” sul Garda, dove ha trovato una valida spalla in Sandro Conforti, sommelier e barman gardesano che ha accettato di affiancarlo in sala. E così è rifiorito Il Giglio, che da subito ha deciso di optare per una scelta radicale: niente carne, niente pesce di lago, solo pesce di mare.

Giglio

 

La cucina punta sull’affidabilità schietta e saporita di quelle trattorie che nei borghi marinari sono un segreto conosciuto soprattutto dalla gente del luogo: niente funambolismi da gourmet insomma, per esaltare la freschezza della materia prima. La reperibilità del pescato, che arriva dal mercato di Milano dove Oggiano punta a portare a casa soprattutto prodotto di derivazione nazionale, determina del resto anche la varietà della carta: nella quale si può scegliere tra i piatti della tradizione, oppure affidarsi ad un degustazione-sorpresa (il cui prezzo, a seconda delle varietà disponibili, viene comunicato al tavolo) nel quale Oggiano sfoga il suo estro in una serie infinita di assaggi (tra i 12 e i 15), spesso semplici ma sempre corretti, che possono anche partire (per chi gradisce) da freschissime cruditè. “Mi piace recuperare in chiave moderna le vecchie ricette che i pescatori preparavano magari direttamente in barca”- racconta. Ed anche se il suo intervento si limita spesso a pochi tocchi finalizzati a mettere in primo piano i sapori primari del prodotto, non mancano guizzi di creatività ben riposta come nel sorprendente Cocktail di ostriche, tisana di finocchio e composta di cipolle rosse di tropea all’aceto balsamico (fatevelo preparare assolutamente, se ci capitate).  Fra le portate, può capitare anche si assaggiare chicche non facili da trovare come i “Garusoli” immaginati come lumache alla Bourguignonne e gratinati con una salsa burro prezzemolo e farina, e l’altrettanto interessante filetto di orata con uva, zenzero e vino bianco. Nella carta dei vini, ancora in crescita, qualche buona etichetta di Lugana e Chiaretto, qualche variazione sparkling sulla vicina Franciacorta, ed una selezione di bianchi da tutta Italia. Il tutto per un conto che in media veleggia tra i 60 e 70 euro, bevande escluse.

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