Casa Leali? Ecco perchè dovreste provarlo

Andrea Leali dimostra anche meno dei suoi 23 anni: ha lineamenti che suggeriscono l’immagine di un cuoco-bambino che gioca libero in cucina con l’irruenza, l’innocenza e la fantasia senza freni tipiche dell’infanzia. Poi ti siedi ai tavoli di Casa Leali, a Puegnago, e capisci che dietro la sua creatività per certi versi visionaria c’è una tecnica rigorosa, unita ad una appassionata ricerca sulle materie prime: doti ancor più straordinarie se si pensa che il talento emergente più in vista della cucina made in Garda è un autodidatta puro. Nel suo passato non ci sono seminari in cucine stellate, lunghe gavette o apprendistati alla corte di blasonati maestri. Per lui cucinare è stata una “passione divorante” fin da piccolo. E la sua avventura è cominciata al Pijei, zona Cunettone di Salò, locale aperto da mamma e papà forse nel tentativo di scongiurare la partenza di Andrea per l’America, dove qualcuno aveva evidentemente già intuito la portata del suo talento. “All’epoca studiavo ancora, ero all’ultimo anno dell’istituto alberghiero di Gardone Riviera – racconta -. Tornavo da scuola, scendevo dal pullman ed entravo direttamente in cucina. La mia vera scuola è stata quella”. Sull’onda del passaparola, il Pijei è diventato uno degli indirizzi più chiacchierati e “consigliati” del panorama lacustre degli ultimi anni: e ad Andrea si è affiancato il fratello Marco, che nella vita faceva tutt’altro ma che ha saputo rimettersi in gioco diventando un perfetto padrone di casa oltre che un competente sommelier Ais.

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Marco Leali

 

La clientela è progressivamente cresciuta, fino a quando la location è risultata inadeguata per crescere. Ed allora ecco il colpo di genio: trasformare parte dell’abitazione di famiglia in un nuovo ristorante nel quale continuare l’avventura ormai avviata in spazi decisamente più ideali. “Non c’è stato nemmeno il bisogno di inventarci il nome, perché c’era già scritto sul campanello – raccontano i due fratelli -. Questi sono gli spazi dove giocavamo da bambini. L’attuale cucina a vista era la nostra taverna ed alcuni degli elementi di arredamento li abbiamo anche conservati”. Aperto da maggio 2016, Casa Leali è un piccolo nido accogliente e curato, 35 coperti al massimo, dove Andrea si sbizzarrisce nell’esercizio di quel continuo confronto gastronomico con se stesso che non esista a definire “la mia vita di tutti i giorni”, supportato da letture, sperimentazioni e studio continuo.

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Casa Leali

 

Se c’è un filo rosso che unisce i suoi piatti, è probabilmente la reinterpretazione creativa dei sapori semplicissimi e buonissimi che hanno caratterizzato la quotidianità di tutti i noi. Una tendenza ormai trasversale, che appassiona in modo sempre più netto molti grandi chef, ma che Andrea interpreta a modo suo in idee fulminanti come lo Spaghettino Burro e Salvia, in cui la pasta viene mantecata con il burro crudo e con l’estratto a freddo dell’essenza di salvia, presente anche con qualche fogliolina fritta croccante.

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Spaghettino Burro e Salvia

 

“Semplicità quindi ma anche salubrità – dice lui -. E poi la piena godibilità: il piatto deve suscitare un’emozione, e riuscire a far emozionare un cliente con un classico della quotidianità casalinga è una soddisfazione immensa”. Altra caratteristica della cucina di Andrea (con lui, va citato, l’altro chef Manuel Gavezzoli) è la ricerca di materie prime (raccolte prevalentemente da aziende del territorio circostante) che siano in grado di punzecchiare la sua inventiva: quel che è riuscito ad inventarsi partendo da un carciofo o da una foglia di cicoria, in piatti come la Cicoria laccata al risotto e salsa di carpione, o il Carciofo fritto croccante con fondo di carciofo e crema di latte dolce è davvero notevole, un volo di fantasia senza mai smarrire la lucidità capace di dare un risultato convincente e suggestivo.

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Cicoria Laccata al risotto e salsa di carpione

 

E poi la tradizione che rispunta nel Tortello al ripieno bresciano, cappone e il suo fondo, o la personalità che coglie di sorpresa in un gioiellino Polipo al vapore, sesamo nero e burro bianco.

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Polipo al vapore, sesamo nero, burro bianco

 

Insomma, i motivi per cui vale la pena di sedersi almeno una volta ai tavoli di Casa Leali sono tanti: non ultime le 300 etichette che Marco ha accumulato in cantina, ed un rapporto qualità prezzo davvero eccellente con un degustazione a 44 euro.

 

Foto di Nicolò Brunelli

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