Malavasi, grandi chef a pranzo in cantina

Metti un pranzo in cantina sul Garda a cospetto di alcune fra le “firme” più importanti della cucina lombarda: da Philippe Leveillè, il poliedrico ed ultracelebrato chef del bistellato Miramonti L’Altro di Concesio (Bs), a Vittorio Fusari, particolare figura di cuoco-filosofo che, dopo le esperienze franciacortine al Volto di Iseo e alla Dispensa Pani e Vini di Adro, ha da qualche tempo trovato nuova e suggestiva collocazione sui navigli milanesi al Pont De Ferr. E poi Alberto Bertani del QB Duepuntozero di Salò, attento interprete e custode dei sapori del Garda, con Lorenzo Bernardini, co-titolare del ristorante Muliner dell’agriturismo Moscatello di Pozzolengo, ed Enzo Fogaroli, ai fornelli del Portofino di Ponti sul Mincio. Come dire: un piccolo convivio di grandi artigiani della cucina riunito per una giornata di relax nelle sale dell’azienda agricola di Daniele Malavasi, a Pozzolengo, per assaggiare le ultime novità della cantina tra cui il Mulinero, l’unico rosso gardesano realizzato con uve Petit Verdot all’80% (sostenute nella cuvée da Merlor e Cabernet Sauvignon). La particolarità è che nel corso del pranzo, coordinato dall’amico e foodblogger Eugenio Farina, i cuochi per una volta non hanno dovuto cucinare. I vini sono stati infatti abbinati ai piatti preparati da Ames Tinti, mamma di Daniele Malavasi: una mantovana verace le cui ricette della tradizione sono state recentemente raccolte dal figlio in un libro contenuto come gadget aziendale nella confezione in cassetta di legno del Mulinero. Come dire: una parentesi a base di sapori casalinghi (con una divagazione nel mondo de foie gras firmata Leveillè) nel cuore della Lugana che ha rappresentato anche l’occasione per un confronto confidenziale a tutto campo sul rapporto tra ristorazione d’eccellenza e produzioni del territorio.

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