Olio Garda Dop, la raccolta 2015 promette bene

Dopo la disastrosa annata targata 2014, gli olivi del Lago di Garda sembrano in piena fase di ripresa: le premesse per la campagna di raccolta 2015, che partirà intorno alla metà di ottobre, sono allo stato attualepositive, come conferma Andrea Bertazzi, presidente del consorzio di tutela Garda Dop, organismo che conta circa 500 associati tra olivicoltori, molitori ed imbottigliatori.

“La situazione dell’oliveto gardesano è sicuramente in netto miglioramento rispetto allo scorso anno – spiega Bertazzi -. Sul fronte quantitativo, la campagna non si prospetta in realtà particolarmente abbondante, in quanto il 2015 sarà un’annata di “scarica”. Sicuramente però le aspettative sono positive per quanto riguarda la qualità: attualmente lo stato sanitario generale si presenta eccellente ovunque grazie anche all’assenza di mosca, bloccata proprio dal clima molto caldo e dall’assenza di piogge delle ultime settimane”.

Nel 2014, le avverse condizioni climatiche, con grande abbondanza di precipitazioni e temperature ampiamente inferiori alla media stagionale, causarono un vero e proprio crollo della produzione compreso tra il – 60 ed il -70%. “Va detto che dopo la durissima fase di stress affrontata lo scorso anno le piante stanno ora lentamente recuperando il loro normale ciclo vegetativo – spiega Bertezzi -. Di sicuro se tutto andrà bene anche il prossimo autunno i nostri oliveti dovrebbero rientrare a pieno e completo regime nel 2016”.

Con la campagna 2015, entreranno in vigore alcune importanti modifiche al disciplinare Garda Dop: verranno tanto per cominciare aumentate le rese ad ettaro, mentre non sarà più obbligatorio inserire in etichetta la sottozona di provenienza (Bresciano, Trentino, Orientale) e tutta la produzione gardesana potrà essere accomunata senza distinzioni sotto il marchio Garda Dop.

“Riteniamo che questa possa essere un’arma commerciale in più per rafforzare la denominazione – spiega Bertazzi -. Per i consumatori o i turisti stranieri in fondo il Garda è unico. E la nostra Dop non è solo una garanzia di provenienza ed autenticità, ma anche un importante veicolo di valorizzazione per una tradizione agricola che in alcune aree è oggi a rischio a causa dell’abbandono degli oliveti. Un pericolo quest’ultimo contro il quale è necessario impegnarsi a fondo, incentivando forme di gestione degli oliveti privati che garantiscano un preciso ritorno economico ai coltivatori, ma anche una fondamentale azione di presidio e tutela del del territorio”.

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