Saottini, cent’anni ed una nuova identità

Mai sentito parlare della “località Tugurio”? Nome  che decisamente non rende giustizia ad una strada fra le più belle dell’entroterra gardesano. Siamo in comune di Lonato, a poche centinaia di metri dalla magnifica abbazia di Maguzzano, su una striscia d’asfalto che divide in due un suggestivo scenario rurale nascosto in parallelo alla provinciale Desenzano-Salò: chi è solito percorrere questo tratto avrà probabilmente notato da qualche settimana l’apparizione di alcuni cartelli, contrassegnati da un simbolo classico come la Rosa dei Venti, a segnalare  un’azienda vitivinicola quasi nascosta nella campagna circostante. Ma non si pensi ad una nuova cantina: ché l’agricola Saottini esiste in realtà dal lontano 1917. Una lunga storia famigliare, cominciata quando Maria Bettinazzi ha acquisito questo lembo di terra sulle sponde del Garda per riportare a casa il marito dalla guerra. Due buoi ed un cavallo per arare i terreni, coltivazione di foraggi per l’allevamento d mucche e vitelli, qualche piccolo appezzamento di vigna. Le stagioni si sono così susseguite fino allo scoccare del primo secolo di attività: anniversario che, alla fine dello scorso anno, ha coinciso con il rilancio dell’attività, nella quale ha deciso di mettere cuore, mani ed anima Daniele Saottini (nella foto), esponente dell’ultima generazione di questa famiglia di contadini puri, convinto (decisamente non a torto) delle interessanti potenzialità di una realtà che conta oggi 8 ettari vitti, cui se ne aggiungono circa 6 ancora coltivati a seminativi. Che, in prospettiva, potrebbero andare ad ampliare un vigneto dove l’età media delle piante è come minimo trentennale.

“Anche se non siamo molto conosciuti, non siamo certo gli ultimi arrivati nel mondo del vino gardesano – racconta Daniele -. Siamo sempre stati sul mercato dello sfuso, imbottigliamo dal 2004. Ma adesso abbiamo cominciato a cambiare passo. Siamo partiti con 5 mila bottiglie, ora siamo a 25 mila, con una cospicua crescita soprattutto negli ultimi quattro anni ed un forte salto negli ultimi due, quando abbiamo dato anche un nuovo indirizzo alla produzione”.

La Rosa dei Venti del simbolo non è casuale in quanto i vini di Daniele Saottini portano tutti il nome di altrettanti venti gardesani: quindi ecco il Pelèr igp Rosso Benaco Bresciano (Rebo Cabernet Sauvignon e Merlot),  l’Ander (un Riviera Garda Classico Groppello), Vinessa (Benaco Bresciano Merlot). Sui bianchi ecco spuntare il Lugana Candrì, ed il Gherbì spumante, 95% Turbiana, 5% Chardonnay.

“Ma per il centenario – racconta Daniele – abbiamo progettato due nuove etichette, che sono diventate un po’ le punte di diamante della nostra gamma: si chiamano Berenice e Bifolco, dal nome di due costellazioni visibili solo sul Garda. Rispettivamente, un  Benaco Bresciano Bianco del 2015 (99% Turbiana, 1% Sauvignon, lasciato su fecce nobili per un anno) ed un Rosso sempre 2015, (Rebo 85, Merlot 10, Cabernet 5, con uve raccolte dopo un leggero appassimento in pianta)”.

Vini molto interessanti, che fanno decisamente sul serio, come l’Ander, Groppello in purezza che nel millesimo 2015 è volato ad una gradazione di 14,5% mantenendo un frutto ed una freschezza sorprendenti, o il Candri, Lugana decisamente interessante, capace di imporsi nel bicchiere con una personalità innegabile, lungo, persistente, profondo, senz’altro la referenza di punta di Saottini  a rappresentare circa il 50% della produzione con vigneti localizzati nella zona di Centenaro.

“Punto a crescere ancora, 10 mila bottiglie al’anno, per arrivare a 50 mila – sogna Daniele -. La vendta? Per l’80% in forma diretta, stiamo costruendo piccola rete di agenti, ma siamo già anche nella ristorazione, anche se non in modo capillare, ma il nome comincia a diffondersi grazie anche a questo cambio di immagine ad alla presenza sui social. immagine, punto anche sui social per diffondere la nostra filosofia”. La cantina Saottini è sempre aperta per visite e degustazioni: info e prenotazioni allo 030-9130801

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