Bardolino, una Doc autonoma per il Chiaretto

“Separazione in casa” per due fra i vini bandiera del lago di Garda: il Chiaretto di Bardolino diventa una Doc autonoma, “smarcandosi” dal Bardolino rosso che a sua volta torna alle origini inserendo in disciplinare tre sottozone storiche, ovvero La Rocca, Montebaldo e Sommacampagna.

Questa la decisione cui è pervenuta l’assemblea dei produttori associati al consorzio di tutela, chiamata a votare sulla proposta del presidente Franco Cristoforetti. La nuova Doc (insieme alle sopracitate sottozone) sarà operativa a partire dalla vendemmia 2018: il Chiaretto di Bardolino e il Bardolino “base” avranno rese massime di 120 quintali di uva per ettaro, contro gli attuali 130, mentre per le tre sottozone del Bardolino si scende a 100 quintali massimi per ettaro.. I vini delle tre sottozone usciranno sul mercato non prima di settembre dell’anno successivo alla vendemmia. I disciplinari prevedono inoltre che si utilizzino solo uve “fresche”, vietando quindi surmaturazioni o appassimenti. Per tutti i vini delle doc Bardolino e Chiaretto di Bardolino, la quantità ammessa di uva Corvina Veronese sale al 95% dall’attuale 80%.

“Con la nascita di questa doc autonoma trova completamento il piano strategico tracciato dal giornalista Angelo Peretti e approvato dal consiglio di amministrazione del consorzio di tutela nell’estate del 2008 – ha dichiarato il presidente Cristoforetti -.  Fu allora che iniziò la scissione del percorso identitario del Chiaretto e del Bardolino, che ora trova compimento anche nell’identificazione per i nostri rossi di quelle tre sottozone che erano già state dettagliatamente descritte da Giovanni Battista Perez alla fine dell’Ottocento, quando i vini migliori della zona erano esportati in Svizzera per essere serviti insieme con i Borgogna e i Beaujolais”.

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