Il Roccolo, piccole aziende crescono

Il nome viene da una torretta utilizzata anticamente per la caccia, costruita da un prete antenato della famiglia sui resti di un piccolo rudere medievale nei terreni di proprietà sulle colline di Polpenazze, in località Castelletto: è qui che sorge l’azienda agricola Il Roccolo, una cantina piccola ma rappresentativa della fisionomia di un territorio dove prevalgono per l’appunto realtà fatte di numeri limitati, ma fortemente radicate nella tradizione locale oltre che sempre più vocate all’ospitalità rurale.

L’anima del Roccolo è Andrea Bertazzi, 38 anni, conosciuto anche come presidente del Consorzio dell’olio extravergine di oliva Garda Dop: è lui a prendersi cura dell’attività di famiglia, che ha radici antiche come dimostra la struttura del 1400 circa che ancor oggi è sede della cantina. In queste sale, fino al Dopoguerra la famiglia Bertazzi gestiva anche la trattoria e macelleria del paese, affiancate alla vecchia azienda agricola attiva prioritariamente nel settore dell’allevamento, com’era comune un tempo in queste zone. Il nonno omonimo di Andrea tra le altre cose aveva anche un servizio taxi con carrozza e cavalli, che tornò utile negli anni ’70, ai tempi dell’austerity italiana. Il padre di Andrea, Giuseppe, da poco prematuramente scomparso, ha sviluppato la dimensione vitivinicola ed olivicola dell’azienda, che pur crescendo è rimasta sempre un’attività strettamente a dimensione famigliare.

Oggi Il Roccolo è una realtà da cinque ettari di terreno più o meno equamente suddivisivi tra vigneto ed uliveto. Il vitigno prevalente è ovviamente l’autoctono Groppello, alla base sia del rosso Doc Garda Classico Groppello (nel cui uvaggio viene inserita anche una percentuale di Marzemino nell’ordine del 10-15%) che del Chiaretto, ovviamente le tipologie prevalenti in ossequio alla più autentica tipicità della zona.   Ma nella gamma, circa 9000 bottiglie suddivise in nove etichette, c’è spazio anche per qualche chicca come l’Indomito, un rosso di razza che prende il nome dal cavallo preferito del nonno,  o come un rosè metodo charmat prodotto con lo stesso uvaggio del Chiaretto.

Nell’uliveto invece sono a dimora circa 500 piante, sia secolari che più giovani, dalle quali nelle annate buone l’azienda ricava circa 40-50 quintali di olive (Casaliva, Leccino, Pendolino e Moraiolo le varietà rappresentate), tutte iscritte al disciplinare di produzione del Garda Dop. Ne escono circa 300 bottiglie di un extravergine che rispecchia le caratteristiche di delicatezza tipiche degli oli di questa zona, e che lo rendono adatto per esempio ad essere utilizzato anche come sostitutivo del burro nella preparazione di frolle ed altri dolci. Non solo: nella gamma del Roccolo sono disponibili anche una piccola linea di cosmetici ed un sapone realizzati proprio con l’olio di oliva aziendale.

La vendita diretta è il canale prevalente del Roccolo: la cantina è sempre aperta nel weekend, sabato tutto il giorno e domenica mattina, e sono molti anche i turisti stranieri che vengono qui a rifornirsi di “souvenir” della terra da portare a casa per ricordare la vacanza nel modo migliore.

“Il turismo del Garda rappresenta per noi un fondamentale bacino d’utenza – spiega Andrea -. Abbiamo la fortuna di operare in una zona che continua ad esercitare un grande richiamo sui visitatori e gli appassionati stranieri ed italiani: ed anche l’agricoltore oggi deve sapersi trasformare un po’ in operatore turistico, deve saper accogliere, raccontare, spiegare la realtà del nostro territorio”.

In linea con questa idea, Bertazzi, che per altro ha alle spalle un diploma di scuola alberghiera,  ha ottenuto la licenza di “Agriturismo in famiglia”, che consente di organizzare piccoli eventi e serate nei locali di casa con degustazioni dei prodotti aziendali abbinati a prodotti del territorio.

“Il contesto famigliare piace anche al cliente gourmet o particolarmente esigente, che ama questo tipo di soluzione soprattutto perché alla base c’è il rapporto umano, c’è accoglienza, c’è la simpatia e la semplicità del nostro modo di essere che in fondo si ritrova poi anche nei nostri prodotti”. Il Roccolo è online all’indirizzo www.roccolobertazzi.it.

 

La bottiglia

 

Chiaretto e Groppello sono naturalmente i prodotti più comuni, ma per chi è in cerca di particolarità allora il fiore all’occhiello da provare è senz’altro l’Indomito, prodotto con uve di Marzemino, Sangiovese e Rebo poste in appassimento in cassetta per circa un paio di mesi dopo la vendemmia, ed in seguito vinificato con fermentazione in acciaio cui fa seguito un anno in barrique di rovere. Il vino riposa ancora alcuni mesi in bottiglia prima di raggiungere il mercato: ce ne sono solo 1500 bottiglie, pensate quasi inevitabilmente per l’abbinamento prioritario con il piatto principe della zona, lo spiedo alla bresciana, anche se Andrea Bertazzi lo suggerisce volentieri accostato anche al manzo all’olio, piatto tipico della vicina Franciacorta. Da poco è andata completamente esaurita la produzione 2011: il 2012 non è stato prodotto, e a Natale sarà pronto il 2013.

Lascia un Commento