Sul Garda una farina da “Masterchef”

E’ prodotta con un particolare tipo di mais che una volta macinato sprigiona un particolarissimo aroma di biscotto: ed è stata proprio questa la caratteristica singolare che ha portato la farina di granoturco della cooperativa agricola Farine Tipiche del Lago di Garda di Bedizzole fin sul palcoscenico di “Masterchef”, il più conosciuto talent gastronomico televisivo, dove è stata selezionata come uno dei prodotti di eccellenza assoluta con i quali i concorrenti si dovevano misurare nell’ambito della gara. Una bella soddisfazione per questa cooperativa nata solo cinque anni fa dalla decisione di alcuni agricoltori di Bedizzole, che insieme ad un tecnologo alimentare e tre dottori in agraria hanno scelto di recuperare un’antica tradizione. “Un tempo questo era un territorio particolarmente vocato per la produzione di mais – racconta il presidente di Farine Tipiche del Lago di Garda, Stefano Ambrogio -. Mio padre mi raccontava spesso che dalla Prima Guerra Mondiale fino agli anni ’60 dello scorso secolo c’era un mulino di Bergamo che acquistava il mais in questa zona per produrre la farina, pagandolo anche di più del normale prezzo di mercato”. C’è sempre stato insomma qualcosa di speciale nelle varietà di mais coltivate a  Bedizzole, che i soci della Cooperativa hanno deciso di riscoprire e di ricominciare a coltivare. La Farina per Polenta del Garda Bresciano, rigorosamente macinata a pietra, nasce da un mix di tre varietà: Quarantino, Ottofile Rosso (che si può definire autoctono in quanto viene coltivato da almeno 200 anni sul territorio come testimoniato da un volume storico del 1808) e Rostrato. In totale gli ettari coltivati sono 16, ed il disciplinare della Cooperativa, molto rigoroso, prevede solo coltivazioni collinari in terreni non irrigui. La macinazione avviene con un’antica macina a pietra nel mulino di Bedizzole vicino al fiume Chiese, dove per altro già si macinava nel 1184, in un impianto andato progressivamente in disuso e recentemente recuperato. “Il risultato finale è una farina totalmente integrale – spiega Stefano Ambrogio – che non viene degerminata in quanto il germe contiene un particolare olio che contribuisce a dare un sapote molto particolare al prodotto, pur accorciando la scadenza a pochi mesi”. La Farina della cooperativa si può acquistare al mulino, che è aperto ogni domenica per la vendita e la visita: da qui parte per altro un sentiero di circa tre chilometri da percorrere a piedi o in bici lungo il Chiese. In alternativa il prodotto è in vendita al vicino chiosco e in alcune gastronomie, anche se i principali clienti sono gli chef dell’alta ristorazione gardesana che la usano per impreziosire i propri piatti.

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