Tartufi, è l’anno del Nero Pregiato

Le temperature elevate e la siccità della scorsa estate hanno condizionato in maniera pesante la campagna di raccolta dei tartufi sulla sponda occidentale del Lago di Garda: un’area dove crescono tutte le principali varietà, ma dove quest’anno l’annata si caratterizza per una pesante battuta d’arresto in termini quantitativi. Ad affermarlo Virgilio Vezzola, presidente dell’Associazione Tartufai Bresciani, che da anni è impegnato nella promozione della tartuficoltura per sopperire all’ormai endemico calo della produzione naturale.

“Il Garda è senza dubbio una terra vocata – spiega Vezzola -. Il Tuber Aestivum ha il suo areale privilegiato nella zona di Muscoline, della Valtènesi ma anche in Valle Sabbia, in Valtènesi sono presenti diverse stazioni di Tuber Magnatum, il Bianco Pregiato, mentre per il Nero Pregiato la zona di riferimento è l’alto Garda, da Salò a Riva passando per Tremosine. Peccato che quest’anno la produzione abbia lasciato a desiderare a causa delle condizioni climatiche estreme degli ultimi mesi”.

Le speranze degli addetti ai lavori sono tutte concentrate sul Tuber Melanosporum, o Nero Pregiato, la cui raccolta comincerà come da tradizione in dicembre e per l’esattezza il 13, giorno di Santa Lucia, la festa più attesa dell’anno dai bambini della provincia di Brescia.

“Il Nero Pregiato arriva ormai al 90% solo da produzioni coltivate – spiega Vezzola -. Noi siamo riusciti a preservare i ceppi autoctoni e a reinserirli negli impianti realizzati sul territorio tutelando le identità fungine. Quest’anno i corpi fruttiferi di questa varietà hanno potuto beneficiare di alcune piogge nel mese di agosto, ovvero nel momento cruciale dell’ingrossamento. Da alcune indagini effettuate nelle tartufaie, si nota già che i corpi stanno spingendo dal terreno: quanto basta per sperare in una buona produzione, diversamente da quanto accaduto per le altre tipologie”.

La campagna di raccolta inizia a giugno con l’Estivo, che matura fino ad agosto. “La reperibilità quest’anno però è fortemente diminuita, memtre in prezzi sono aumentati fino a 500 euro al chilogrammo per la prima scelta Extra contro i tradizionali 200-250 euro”. Forti riduzioni anche per il ricercatissimo Tuber Macrosporum (agosto-gennaio), per l’Uncinatum (il settembre-dicembre), e per il “re dei tartufi”, il bianco pregiato, che quest’anno, afferma Vezzola, è arrivato anche a quotazioni fino a 5000 euro al chilogrammo sempre a causa della scarsa reperibilità. “In quarant’anni di attività non ho mai visto un’annata del genere – ammette Vezzola -. Qualcosa si è trovato solo nelle tartufaie coltivate dove si è riusciti ad irrigare: ed è andata male anche per i funghi. Adesso non resta davvero che sperare nel Nero Pregiato”.

Vezzola insiste sulla necessità di realizzare nuovi impianti per preservare una produzione che riscuote un interesse sempre crescente, soprattutto da parte della ristorazione. “La domanda è sicuramente superiore all’offerta – spiega-. Ma anche i cercatori sono in crescita. Fortunatamente c’è anche chi sta investendo sul futuro: a Muscoline ad esempio si sta sviluppando una bella realtà di impianti di Estivo, che diventerà un punto di riferimento ben preciso su questa specie”.

Per ulteriori informazioni su come reperire il prodotto, l’associazione Tartufai Bresciani è online all’indirizzo http://www.asstartufaibresciani.it/

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