Lugana, il Consorzio a difesa del territorio

Mai più alberi sacrificati per fare spazio a nuovi vigneti: questo l’impegno alla base del progetto di tutela del territorio presentato dal Consorzio Lugana, e formalizzato in una convenzione firmata con le Associazioni dei Florovivaisti di Lombardia e Veneto. Obbiettivo: salvaguardare il patrimonio verde reimpiantando su terreni pubblici o privati un pari quantitativo di alberi eventualmente estirpati per fare posto a nuovi vigneti. Eventualità quest’ultima ormai tutt’altro che ipotetica: il successo senza soste del Lugana sui mercati internazionali ha spinto il valore delle uve a livelli elevatissimi, fra i più alti d’Italia nel comparto delle varietà bianche. Nel 2015 le quotazioni del Turbiana, il vitigno alla base del celebre bianco gardesano, hanno raggiunto medie pari a 180 euro il quintale. Non stupisce quindi che la superficie vitata continui a crescere: nel solo 2015 sono stati piantati ben 139 nuovi ettari di vigna, per un totale che ha ormai raggiunto i 1675 ha (di cui 263 in Veneto e 1412 in Lombardia). Da qui la scelta di predisporre un piano che consenta un’espansione compatibile con le esigenze ambientali e paesaggistiche.

“La prima consegna è prevista per settembre, quando affideremo 150 piante al comune di Desenzano del Garda – spiega il presidente del Consorzio Luca Formentini -. Vogliamo essere promotori di una viticoltura sostenibile, che sappia bilanciare gli aspetti produttivi con la salvaguardia dell’ambiente: per questo, oltre al reintegro delle alberature, abbiamo anche posto dei limiti molto stretti sulle tipologie da reimpiantare, in modo da utilizzare solo specie autoctone. Perché un vino di qualità nasce solo da un territorio di qualità”.

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