Rosati, il Garda firma un patto a cinque

Un vero e proprio “patto d’Intenti per la valorizzazione del vino rosato autoctono italiano”: lo hanno firmato sul Garda i Consorzi di tutela del Chiaretto di Bardolino, Valtènesi, Cerasuolo d’Abruzzo, Castel del Monte e Salice Salentino. Territori uniti da una grande vocazionalità per il rosè, che rappresentano oggi i più importanti baluardi dei rosati a menzione geografica ottenuti da uve autoctone. 
L’intesa è stata sottoscritta da Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio del Bardolino (che assumerà il ruolo di capofila del progetto), Alessandro Luzzago, presidente del Consorzio Valtènesi, Eugenio Manieri direttore del Consorzio del Salice Salentino e Valentino Di Campli presidente Consorzio vini d’Abruzzo, riuniti di fronte al sindaco di Bardolino, Ivan De Beni. La firma di Francesco Liantonio, presidente del consorzio di Castel del Monte si è aggiunta nella cornice di Vnitaly, dove le cinque referenze sono state protagoniste di una serie di iniziative congiunte e degustazioni. Con il patto gli organismi consortili si impegnano ad una promozione unitaria delle loro produzioni, sia in Italia che all’estero, con lo scopo di arrivare presto alla costituzione di un Centro del Rosato Autoctono Italiano.

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